N. 37 - Mitografie dell'educazione

2022-05-06

Il mito viene ritenuto, generalmente, una narrazione fantastica che, nella sua trasmissibilità, propone una molteplicità di lettura dell’evento, riferendosi sempre – questa è una delle sue caratteristiche – ad elementi che si ripetono in maniera costante.

Lungi dal considerare il mito un discorso prevalentemente “negativo” (il “mito riposa in se stesso”, ripeteva Karoly Kerényi), c’è una permanenza temporale di alcuni nuclei che, nella loro dialettica esplicita o implicita, generano una costellazione di interpretazioni, spesso lasciate alle “mode del tempo”.

Esistono, dunque, diverse “mitologie” che hanno creato immaginazioni simboliche che, a loro volta, si sono stratificate in quello che, un tempo, veniva chiamato l’“immaginario collettivo”, e che forniscono una ricezione quasi statica degli “oggetti culturali” con cui si ha a che fare nella quotidianità. In questo caso, il confine tra mito e ideologia diventa così labile, che la stratificazione di senso dell’interpretazione sembra diventare imprendibile, mentre l’esperienza stessa di ciò che permane (la figura mitica nella sua molteplicità rappresentativa, appunto) attraversa la trasformazione simbolica dei significati sociali.

Perché il “mito” nell’educazione o, meglio, l’identificazione di alcune mitografie di cui l’educazione si è nutrita e continua a nutrirsi?

Perché vi è, da un lato, una permanenza delle strutture mitografiche in educazione, attraverso la riproposizione costante nel tempo di tematiche e argomenti. D’altro canto, l’educazione vive dei (e attraverso) i suoi miti e le mitologie delle sue “scuole”, delle sue discorsività e dei suoi protagonisti, che diventa (anche) la riproposizione di un passato spesso in palese contrasto con la realtà delle cose.

 

Parole chiave: ripetizione, permanenza, immaginazione, oggetto culturale, ideologia

 

Uscita prevista: inizio Maggio 2023
Termine presentazione proposte: 10 Dicembre 2022
Accettazione: entro il 10 Gennaio 2023
Esito prima valutazione doppio cieco: entro 20 Febbraio 2023