Avvisi

  • N. 38 - L’educazione e gli schermi

    2022-07-21

    A partire dal cinema e fino al nostro attuale sistema audiovisivo, le immagini in movimento sono state partecipi di determinate costruzioni di senso sorte in un tempo e in un luogo determinati.

    È certo che, tra conferme ideologiche e sconcertanti disvelamenti, la dimensione spettacolare ha contribuito a plasmare l’immaginario collettivo mediante la diffusione di modelli, contro-modelli, icone e stereotipie, fino a divenire, oggi, elemento quasi imprescindibile della nostra ordinaria esperienza percettiva. È certo che la rappresentazione in quanto tale sceglie di prelevare, combinare e mostrare determinati elementi della vita vissuta; ed è proprio nei significati impliciti o espliciti di questo ‘atto manipolativo’ che, per esempio nel caso del cinema, Francesco Casetti individuava la testimonianza storico-sociale apportata dall’ “Occhio del Novecento”.

    Lo spettacolo che ha vissuto e che vive sui nostri schermi, dunque, corrisponde a una “pratica significante” che, pur proponendo un mondo fittizio, molto può suggerire in merito all’esperienza materiale e spirituale concretamente vissuta dagli individui in una data epoca. Ecco perché i prodotti audiovisivi sono fatti rientrare a pieno titolo tra le fonti effettive degli studi storico-sociali, come ha specificato W. J. T. Mitchell parlando di visual o pictorial turn, ovvero dell’interesse crescente per “la costruzione visiva del campo sociale” e per “la costruzione sociale del campo visivo”.

    In questo quadro, allora, in che modo i soggetti e i luoghi dell’educazione sono mostrati? Quali aspetti emergono e quali vengono celati? Cosa possono suggerirci tali rappresentazioni in merito ai rapporti sociali concretamente vissuti entro la sfera educativa?

     

     Parole-chiave: industria culturale; educazione; spettacolo; giovani; ideologia.

     

    Uscita prevista: inizio Dicembre 2023 
    Termine presentazione proposte: 10 Giugno 2023
    Accettazione: entro il 10 Luglio 2023
    Esito prima valutazione doppio cieco: entro 20 Settembre 2023

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  • N. 37 - Mitografie dell'educazione

    2022-05-06

    Il mito viene ritenuto, generalmente, una narrazione fantastica che, nella sua trasmissibilità, propone una molteplicità di lettura dell’evento, riferendosi sempre – questa è una delle sue caratteristiche – ad elementi che si ripetono in maniera costante.

    Lungi dal considerare il mito un discorso prevalentemente “negativo” (il “mito riposa in se stesso”, ripeteva Karoly Kerényi), c’è una permanenza temporale di alcuni nuclei che, nella loro dialettica esplicita o implicita, generano una costellazione di interpretazioni, spesso lasciate alle “mode del tempo”.

    Esistono, dunque, diverse “mitologie” che hanno creato immaginazioni simboliche che, a loro volta, si sono stratificate in quello che, un tempo, veniva chiamato l’“immaginario collettivo”, e che forniscono una ricezione quasi statica degli “oggetti culturali” con cui si ha a che fare nella quotidianità. In questo caso, il confine tra mito e ideologia diventa così labile, che la stratificazione di senso dell’interpretazione sembra diventare imprendibile, mentre l’esperienza stessa di ciò che permane (la figura mitica nella sua molteplicità rappresentativa, appunto) attraversa la trasformazione simbolica dei significati sociali.

    Perché il “mito” nell’educazione o, meglio, l’identificazione di alcune mitografie di cui l’educazione si è nutrita e continua a nutrirsi?

    Perché vi è, da un lato, una permanenza delle strutture mitografiche in educazione, attraverso la riproposizione costante nel tempo di tematiche e argomenti. D’altro canto, l’educazione vive dei (e attraverso) i suoi miti e le mitologie delle sue “scuole”, delle sue discorsività e dei suoi protagonisti, che diventa (anche) la riproposizione di un passato spesso in palese contrasto con la realtà delle cose.

     

    Parole chiave: ripetizione, permanenza, immaginazione, oggetto culturale, ideologia

     

    Uscita prevista: inizio Maggio 2023
    Termine presentazione proposte: 10 Dicembre 2022
    Accettazione: entro il 10 Gennaio 2023
    Esito prima valutazione doppio cieco: entro 20 Febbraio 2023

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  • N. 36 - Trasformazioni pedagogiche nella contemporaneità. Prospettive filosofico-educative in Italia (2)

    2022-05-05

    A partire da tradizioni consolidate o da chiavi di lettura più recenti, comunque capaci d’intrecciare prospettive nazionali e internazionali, le Filosofie dell’Educazione in Italia descrivono uno scenario culturalmente eterogeneo per approcci e per orizzonti. Tale ricchezza interpretativa è oggi chiamata a cogliere le trasformazioni, reali o presunte, da attuare o a cui resistere, che abitano il nostro tempo.

    “Paideutika” dedica anche il secondo numero dell'anno al panorama filosofico-educativo italiano e alle priorità che i diversi approcci individuano come imprescindibili in prospettiva progettuale, tentando così di costruire una mappa minima d’indagine per il tempo a venire.

    A questo scopo, saranno raccolti contributi brevi (massimo 25mila battute), esclusivamente in lingua inglese, per favorire una visibilità internazionale, che mettano a fuoco un argomento-chiave nel solco di tali trasformazioni e che indichino un orizzonte di ricerca.

     

    Eds: Elena Madrussan, Mino Conte

    Uscita prevista: inizio Dicembre 2022 
    Termine presentazione proposte: 10 Giugno 2022
    Accettazione: entro il 10 Luglio 2022
    Esito prima valutazione doppio cieco: entro 20 Settembre 2022

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  • N. 35 – Trasformazioni pedagogiche nella contemporaneità. Prospettive filosofico-educative in Italia

    2021-09-25

    A partire da tradizioni consolidate o da chiavi di lettura più recenti, comunque capaci d’intrecciare prospettive nazionali e internazionali, le Filosofie dell’Educazione in Italia descrivono uno scenario culturalmente eterogeneo per approcci e per orizzonti. Tale ricchezza interpretativa è oggi chiamata a cogliere le trasformazioni, reali o presunte, da attuare o a cui resistere, che abitano il nostro tempo.

    “Paideutika” dedica questo numero al panorama filosofico-educativo italiano e alle priorità che i diversi approcci individuano come imprescindibili in prospettiva progettuale, tentando così di costruire una mappa minima d’indagine per il tempo a venire.

    A questo scopo, saranno raccolti contributi brevi (massimo 25mila battute), esclusivamente in lingua inglese, per favorire una visibilità internazionale, che mettano a fuoco un argomento-chiave nel solco di tali trasformazioni e che indichino un orizzonte di ricerca.

     

    Eds: Elena Madrussan, Mino Conte

    Uscita prevista: inizio Maggio 2022
    Termine presentazione proposte: 10 Dicembre 2021
    Accettazione: entro il 10 Gennaio 2022
    Esito prima valutazione doppio cieco: entro 20 Febbraio 2022

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