N. 39 - Diventare noi stessi

2023-04-26

In omaggio a Fulvio Papi, allievo diretto di Antonio Banfi, filosofo sempre attento alla componente educativa del rapporto tra vita e cultura e storico collaboratore di Paideutika, la Redazione dedica questo numero al tema “Diventare noi stessi”.

In uno dei suoi ultimi lavori, La sapienza moderna (Ibis, 2020), Papi raccoglieva frammenti di filosofi e scrittori a cui faceva seguire brevi riflessioni, nel tentativo metodologico di mostrare come la “sapienza moderna” non possa essere altro che il porsi di una domanda al lettore. Nessuna risposta, dunque, e nessuna intromissione, ma la costanza “ostinata” – per usare un termine a lui caro – dell’interrogazione.

Il brano qui scelto, il cui titolo è riproposto come tema della call e che vede protagonista anche Marguerite Yourcenar, può essere fruttuosamente articolato quale interrogativo educativo e formativo, generando studi e riflessioni sulle età della vita che vanno dall’adolescenza alla senilità, sui simboli e sui segni che le puntellano, sui significati dei vissuti che le caratterizzano, sulle memorie e sul loro rapporto con il pensiero della fine. Ma la struttura dell’argomentare di Papi suggerisce anche indicazioni per così dire ‘metodologiche’ su quale sia il rapporto tra il soggetto in formazione e le sue “fonti fondamentali”, sulla funzione della lettura come gesto che chiama in causa la responsabilità e la consapevolezza soggettive, sull’interiorità che si nutre, suo malgrado o intenzionalmente, della materialità vivente del conoscere.

L’ampiezza delle possibilità di analisi ci è parsa, così, il modo migliore per moltiplicare la ricchezza della proposta di Papi nel tempo che lo seguirà.

 

“‘Da adolescenti, quando le possibilità tutte insieme ci sollecitano, facendoci solo rimpiangere di dover scegliere, questi personaggi del passato, queste possibilità che si sono concretizzate, ci appaiono, oserei dire, come cartelli indicatori lungo le strade che percorreremo, o che non percorreremo. In essi non veneriamo dei simboli, ma dei segni. Poi, man mano che la vita ci ha sia sviluppato sia spogliato – sviluppato nel senso fotografico della parola, spogliato in quello vinicolo, spogliato di tutto ciò che è altro da noi stessi, sviluppato in tutto quanto ci è dato di essere – quando cominciamo a sapere, anche solo per grossolana approssimazione, come reagiremo al piacere, e al dolore, e alle verità, ci stanchiamo di noi stessi. Perché mai non ci è dato di sperperare più di una vita? A forza di sapere il numero esatto dei nostri denti d'oro, l'ammontare delle nostre rendite, se ne abbiamo, e il nome di quelle malattie che ci possono portare alla morte, a forza di vagolare, come un turista che viaggi per noia, in questo museo ben catalogato che siamo noi stessi, finiamo col sentirci a disagio in questi luoghi di incantesimi immobili, gallerie, rovine, biblioteche, acque gelide, specchi alla Mallarmé, sorgenti dove, lentamente, si è pietrificato Narciso. E amiamo solamente i vivi, perché loro, almeno, ci danno l'illusione di cambiare’.

(Marguerite Yourcenar, Pellegrina e straniera (1989), tr. it. Elena Giovannelli, Torino, Einaudi, 1990).

 

Il peggio, credo, quando la misura del tempo comincia a destare curiosità e rispetto, perlomeno tra i pochi amici rimasti, è stare accucciati nel proprio angolo mentre migliaia di immagini ci scorrono come alla vista, e ciascuna di esse ha il suo piccolo teatro circostante a ricordare che anche noi vi avevamo la nostra parte, sempre entusiasta anche nella eventuale mestizia. Si sa che perfino rileggere una poesia vuol dire scivolare in apparizioni di un tempo che ora sono come ombre mute. E si sa anche che altri non leggeranno mai quelle poesie di cui forse sapranno il nome del loro autore”.

Fulvio Papi, La sapienza moderna, Como-Pavia, Ibis, 2022, pp. 46- 47.

 

Parole chiave: memoria, interiorità, lettura, autobiografia, formazione della personalità.

 

Uscita prevista: inizio Maggio 2024

Termine presentazione proposte: 10 Dicembre 2023

Accettazione: entro il 10 Gennaio 2024

Esito prima valutazione doppio cieco: entro 20 Febbraio 2024