Ripensare la condizione umana nel presente
Possibilità per un’alternativa umanistica alla disumanizzazione della tecnica
DOI:
https://doi.org/10.57609/paideutika.vi35.2192Parole chiave:
disumanizzazione, complessità, tecnica, formazione, riflessività criticaAbstract
C’è una domanda, la più radicale, che interroga oggi la filosofia dell’educazione. Si tratta della domanda sull’uomo nella contemporaneità, sulla sua condizione, sul senso e non senso del suo vivere e del suo esistere. Ma l’uomo d’oggi vive in un mondo globalizzato, dominato dalla tecnica e dalla ragione economica, dal funzionalismo che essa veicola e che ha trasformato l’uomo stesso in funzione, un uomo che il pensiero neoliberale vuole interessato solo al tornaconto individuale al guadagno e al consumo, un mondo che tende ad annullare le differenze e crea omologazione e conformismo, che chiede all’uomo di funzionare e non di esistere, fattori tutti che lo rendono dimentico di sé stesso e immerso nel vortice dell’assenza di senso. Ma questi processi di disumanizzazione chiamano proprio la filosofia dell’educazione ad una presa di consapevolezza, che può venire solo da un pensiero che rispecchi la complessità della realtà, che sia critico, riflessivo e meta-riflessivo e alla responsabilità di scommettere ancora sull’uomo, sui margini per un’alternativa umanistica che può venire solo da una formazione che sia in grado di andare oltre il pensiero tecnico dominante e verso un’educazione che pensando forma e formando pensa.
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